Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 483 del 2012

ECLI:IT:TARLAZ:2012:483SENB

Massima

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Il diniego di un visto di lavoro subordinato da parte dell'Ambasciata italiana all'estero è illegittimo qualora risulti fondato su un errore di valutazione delle circostanze poste a suo fondamento, in assenza di un'adeguata istruttoria. In tali casi, il provvedimento di diniego deve essere annullato dal giudice amministrativo, con condanna dell'Amministrazione soccombente al pagamento delle spese di giudizio. Il principio di diritto che emerge è che l'Amministrazione, nell'esercizio del potere discrezionale di rilascio dei visti, è tenuta a svolgere un'istruttoria completa e approfondita, valutando attentamente tutti gli elementi rilevanti, al fine di evitare errori di valutazione che possano inficiare la legittimità del provvedimento finale. Il giudice amministrativo, nel sindacare la legittimità di tali provvedimenti, verifica la correttezza e la completezza dell'istruttoria svolta, annullando il diniego qualora riscontri vizi procedimentali, come il travisamento dei fatti o l'insufficienza dell'attività istruttoria. In tali ipotesi, l'Amministrazione soccombente è tenuta a rifondere le spese di giudizio al ricorrente, in applicazione del principio della soccombenza.

Sentenza completa

N. 05739/2011
REG.RIC.

N. 00483/2012 REG.PROV.COLL.

N. 05739/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 5739 del 2011, proposto da
ANWAR RIZWAN elettivamente domiciliato in Roma, presso la Segreteria del TAR e rappresentato e difeso nel presente giudizio dall’avv. ((omissis))ò con studio in Aversa (CE), piazza ((omissis)) n. 24

contro

- MINISTERO DEGLI ESTERI, in persona del Ministro p.t., domiciliato in Roma, via dei Portoghesi n. 12 presso la Sede dell’Avvocatura Generale dello Stato che ex lege lo rappresenta e difende nel presente giudizio;
- ((omissis)) AD ISLAMABAD, in persona del Console p.t., domiciliato in Roma, via dei Portoghesi n. 12 presso la Sede dell’Avvocatu…

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