Consiglio di Stato sentenza n. 11353 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:11353SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio della propria potestà pianificatoria, può modificare la destinazione urbanistica di un'area, anche in parziale difformità rispetto a un precedente giudicato amministrativo, purché tale modifica non comporti un peggioramento della situazione sostanziale degli interessati e risulti conforme ai principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. In particolare, il Comune può ridefinire la capacità edificatoria e le modalità di inserimento di un'area nella viabilità e nella rete fognaria del comparto, senza che ciò integri una violazione del giudicato, a condizione che tali interventi non determinino un pregiudizio maggiore rispetto alla situazione precedentemente annullata. L'amministrazione, infatti, mantiene un ampio margine di discrezionalità nella pianificazione urbanistica, che può essere sindacato solo per vizi di legittimità e non di merito, salvo che non risulti evidente uno sviamento di potere o una manifesta irragionevolezza delle scelte operate.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/12/2022

N. 11353/2022REG.PROV.COLL.

N. 00280/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 280 del 2016, proposto dai signori Filippo D'Ortona, Giuseppe Di Fonzo, Luigi Di Fonzo, Ines D'Addario, rappresentati e difesi dall'avvocato Giuseppe Mancini, domiciliati presso la segreteria sezionale del Consiglio di Stato, in Roma, piazza Capo di Ferro, 13;

contro

il Comune di Scerni, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Fiorenzo Cieri, con domicilio eletto presso lo studio Bruno Taverniti in Roma, via Sesto Rufo, 23.

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per l'Abruzzo - sezione staccata …

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