Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 17423 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:17423SENT

Massima

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Il parere di compatibilità paesaggistica reso ai sensi dell'art. 32 della legge n. 47/1985 in sede di procedimento di condono edilizio deve essere adeguatamente motivato, evidenziando puntualmente i valori paesaggistici attualmente espressi dal sito e il rapporto tra il manufatto abusivo e il contesto urbanistico-edilizio e paesaggistico circostante, al fine di accertare se, anche a seguito di eventuali prescrizioni o misure di mitigazione, l'opera possa ritenersi compatibile con le esigenze di tutela del vincolo, senza che l'amministrazione possa limitarsi a un mero richiamo alle previsioni urbanistiche e vincolistiche sopravvenute, senza alcuna valutazione in concreto della compatibilità paesaggistica. La valutazione di compatibilità paesaggistica postuma, avendo ad oggetto opere abusive, ex se contrastanti con le previsioni urbanistico-edilizie comunali e che, come tali, hanno già, in qualche misura, inciso sul bene giuridico "paesaggio", presuppone l'attuazione di un'istruttoria ponderata e puntuale, compendiata in adeguato corredo motivazionale, finalizzata ad accertare se, specie a fronte di interventi edilizi datati, gli stessi, anche all'esito di eventuali opere di mitigazione da prescriversi in sede di parere, possano ritenersi compatibili con il contesto circostante, per come modificatosi nel tempo e, quindi, per come appare all'Amministrazione, nel momento dell'esercizio del potere. Pertanto, la Soprintendenza non è tenuta ad effettuare una valutazione di "conformità" delle opere alle previsioni (vincolistiche) sopravvenute, dovendo rendere un parere di "compatibilità" dell'intervento edilizio abusivo con le esigenze di protezione sottese all'apposizione del vincolo, senza che possa ingerirsi in valutazioni afferenti ai profili urbanistico-edilizi di esclusiva spettanza dell'amministrazione comunale.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/11/2023

N. 17423/2023 REG.PROV.COLL.

N. 10344/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10344 del 2013, proposto da
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via Costabella, 23;

contro

Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, in persona del Ministro
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria
ex lege
in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Comune di ((omissis)), non costituito in giudizio;

per l'annullamento

del pa…

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