Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'amministrazione può annullare in autotutela un provvedimento di indizione di una gara d'appalto anche a distanza di diversi anni, qualora sussistano gravi vizi di legittimità originari della procedura di gara, purché tale annullamento sia adeguatamente motivato in relazione all'interesse pubblico concreto ed attuale, e sia comunque effettuato entro un termine ragionevole, tenendo conto degli interessi dei partecipanti alla gara. In particolare, l'annullamento in autotutela è legittimo quando la gara sia stata indetta con modalità in contrasto con i principi di libera prestazione dei servizi e di concorrenza, come l'aver limitato la partecipazione ai soli istituti di vigilanza autorizzati dalla Prefettura nella sola provincia di riferimento, ovvero l'aver indetto una trattativa privata anziché una gara pubblica per un importo superiore alla soglia comunitaria. Inoltre, l'annullamento può essere giustificato anche da sopravvenute esigenze di contenimento della spesa pubblica, come l'adozione di un piano di rientro sanitario regionale. Infine, il tempo trascorso dall'indizione della gara non costituisce di per sé un ostacolo all'annullamento in autotutela, purché i partecipanti non abbiano ancora acquisito un diritto soggettivo all'aggiudicazione.