Il rilascio di autorizzazioni o la presentazione di segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA) relative ad attività accessorie ad un impianto di distribuzione di carburanti deve avvenire nel rispetto delle normative di settore, in particolare per gli aspetti edilizi, ambientali, igienico-sanitari, di sorvegliabilità e di sicurezza sul lavoro. L'amministrazione competente è tenuta a verificare la legittimazione formale del richiedente, senza dover entrare nel merito di eventuali contrasti tra privati regolati dal diritto civile. Le attività accessorie, in quanto tali, restano legittimate "oggettivamente" dalla presenza dell'impianto di distribuzione carburanti e ne seguono le sorti, indipendentemente dal fatto che il soggetto proprietario dell'impianto gestisca direttamente gli immobili accessori o li affidi in gestione a terzi. L'amministrazione non è tenuta a dirimere eventuali contrasti tra il richiedente e i terzi circa la validità del titolo legittimante, dovendo tale preteso inadempimento negoziale essere fatto valere davanti al giudice civile. Pertanto, l'attività commerciale accessoria risulta legittima tanto dal punto di vista edilizio, quanto dal punto di vista della normativa di settore, a prescindere da eventuali profili di illegittimità di natura privatistica.