Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23368 del 25 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:23368PEN

Massima

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Il dolo specifico, consistente nella volontà di cagionare un danno mediante l'impiego del fuoco, non esclude l'applicabilità del reato di incendio di cui all'art. 423 c.p. quando l'agente abbia anche la coscienza e la volontà di provocare un fatto di entità tale da assumere le dimensioni previste da tale norma, in quanto l'incendio non è contemplato come mero evento estraneo all'intenzione dell'agente. Pertanto, il discrimine tra il reato di danneggiamento seguito da incendio (art. 424 c.p.) e quello di incendio (art. 423 c.p.) risiede nell'elemento psicologico del reato: nel primo caso il dolo è specifico, essendo l'incendio voluto solo come mezzo per danneggiare, mentre nel secondo caso il dolo è generico, essendo l'incendio voluto come fine in sé. Tuttavia, quando l'agente, pur avendo il dolo specifico di danneggiare, abbia anche la coscienza e la volontà di cagionare un fatto di entità tale da assumere le dimensioni previste dall'art. 423 c.p., si applica quest'ultima norma e non l'art. 424 c.p., in quanto l'incendio non è contemplato come mero evento estraneo all'intenzione dell'agente. La valutazione in ordine alla sussistenza di tale elemento soggettivo rientra nell'ambito del giudizio di fatto, insindacabile in sede di legittimità salvo vizi logico-giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli del 27/10/2016;
visti gli atti, la sentenza impugnata ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott.ssa Lucia Aielli;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. GALLI Massimo, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi.
PREMESSO IN FATTO
(OMISSIS) e (OMISSIS) ricorrono avverso la sentenza…

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