Il provvedimento di rimessione in termini per l'accettazione di un incarico pubblico, adottato dall'amministrazione competente, può essere legittimamente revocato in autotutela, qualora sopravvengano circostanze che ne rendano opportuna la riesaminazione, senza che ciò comporti una lesione delle posizioni giuridiche soggettive dei candidati interessati. L'amministrazione, infatti, mantiene il potere di verificare la permanenza dei requisiti necessari per l'assegnazione dell'incarico, nonché di procedere allo scorrimento della graduatoria, nel rispetto dei principi di imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa. Pertanto, la revoca in autotutela del provvedimento di rimessione in termini non determina la cessazione della materia del contendere, ma comporta l'inammissibilità della domanda di ordine di scorrimento della graduatoria, in quanto rimessa alla valutazione discrezionale dell'amministrazione, non ancora esercitata. In tale contesto, le spese del giudizio possono essere compensate tra le parti, tenuto conto della natura della controversia e del suo esito extra-processuale.