Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel decidere sulla legittimità della pretesa del Comune di Eboli di richiedere agli assegnatari di suoli nell'area P.I.P. il rimborso della maggiore indennità di esproprio determinata dalla Corte d'Appello di Salerno, afferma il seguente principio di diritto: Nonostante l'espressa quantificazione del costo delle aree e delle spese di urbanizzazione contenuta nella convenzione-contratto stipulata tra il Comune e gli assegnatari dei suoli, il Comune ha diritto a ripetere dai singoli acquirenti l'importo pro quota di quanto effettivamente speso per l'acquisizione delle aree e per le spese di urbanizzazione. Ciò anche nell'ipotesi in cui nessuna riserva in tal senso fosse contenuta nel contratto stesso, dovendosi ritenere operante il meccanismo di inserzione automatica di clausole per l'integrazione del contenuto del contratto prevista dall'art. 1339 c.c., in relazione alla natura inderogabile della disposizione legislativa di cui all'art. 35 della legge n. 865 del 1971, che sancisce il principio dell'integrale copertura dei costi sostenuti dall'ente pubblico per l'acquisizione delle aree da destinare a piani di insediamenti produttivi. Tale principio può essere derogato solo nell'ipotesi di acquisizione delle aree mediante un fatto illecito, quale l'occupazione acquisitiva, ma non nel caso di una procedura espropriativa condotta secondo la scansione procedimentale imposta dalla legge.