Cassazione penale Sez. III sentenza n. 37172 del 5 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:37172PEN

Massima

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Il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, di cui all'art. 2 del D.Lgs. n. 74/2000, si configura anche nel caso in cui l'amministratore unico di una società, al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto, indichi nelle dichiarazioni fiscali elementi passivi fittizi derivanti dall'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, pur in assenza di una prova diretta della sua conoscenza della falsità delle fatture, essendo sufficiente la sussistenza del dolo eventuale, ovvero l'accettazione del rischio della realizzazione del fatto illecito. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità dell'amministratore, può legittimamente desumere il suo coinvolgimento e la sua consapevolezza dalla circostanza che egli abbia sottoscritto e presentato la dichiarazione fiscale contenente gli elementi passivi fittizi, avendo l'obbligo di verificare la correttezza formale e sostanziale delle risultanze contabili. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione, in tali casi, è limitato al controllo della motivazione del provvedimento impugnato, senza poter riesaminare criticamente le risultanze istruttorie e le valutazioni di merito operate dal giudice di merito, salvo che la prova omessa o travisata incida in modo determinante sulla motivazione censurata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - rel. Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 03/05/2013 della Corte di appello di Bologna;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. DI NICOLA Vito;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di appello di Bologna, con sentenza in epigra…

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