Cassazione civile Sez. Unite sentenza n. 16601 del 5 agosto 2016

ECLI:IT:CASS:2016:16601CIV

Massima

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Il magistrato è tenuto ad esercitare le proprie funzioni con correttezza, riserbo ed equilibrio, indipendentemente dall'effettiva incidenza esterna della sua condotta. La violazione di tali doveri, accertata in sede disciplinare, non può essere superata dalla mera prova della mancata ripercussione della condotta nel foro, in quanto l'assenza di conseguenze esterne non elimina la lesione dell'immagine e del prestigio del magistrato, quale elemento costitutivo dell'addebito disciplinare. Pertanto, la revisione di una sanzione disciplinare non può essere fondata su nuovi elementi di prova diretti unicamente ad escludere la rilevanza esterna della compromissione della credibilità del magistrato, quando la pronuncia di condanna abbia già accertato la violazione dei doveri di correttezza, riserbo ed equilibrio nello svolgimento delle funzioni, indipendentemente dalle ricadute della condotta sul contesto professionale e sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONI UNITE CIVILI

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RORDORF Renato - ((omissis)) aggiunto

Dott. AMOROSO Giovanni - Presidente di sez.

Dott. BERNABAI Renato - Consigliere

Dott. BIELLI Stefano - rel. Consigliere

Dott. CIRILLO Ettore - Consigliere

Dott. BIANCHINI Bruno - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. DI IASI Camilla - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), residente a (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), e rappresentato e difeso, giusta procura speciale in calce al ricorso, dall'avvocato (OMISSIS) del foro di Cosenza;
- ricorrente -
contro
Ministero della giustizia, in persona del Ministro pr…

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