Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28926 del 17 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:28926PEN

Massima

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Il comportamento violento e coercitivo di un coniuge, manifestato attraverso l'irruzione nell'abitazione della moglie, il sequestro di persona della stessa e della figlia minore, le minacce e le lesioni fisiche, integra i reati di violazione di domicilio, sequestro di persona, lesioni e minacce aggravate, in quanto lede gravemente la libertà di autodeterminazione della vittima nel contesto della vita coniugale, nonché la sua incolumità fisica e psichica. Tali condotte, caratterizzate dalla prepotenza e dalla prevaricazione del soggetto agente, sono punite dalla legge penale in quanto lesive della dignità e dei diritti fondamentali della persona, anche all'interno del rapporto familiare, e non possono essere giustificate o scusate sulla base di pretese dinamiche relazionali o di particolari contesti di vita. I giudici di merito, nel valutare la credibilità delle dichiarazioni delle persone offese e degli altri elementi probatori, devono dare adeguata motivazione alle proprie conclusioni, senza limitarsi a una mera adesione alle decisioni del primo giudice, e nel caso in cui le dichiarazioni rese in dibattimento divergano da quelle rese in fase di indagini preliminari, devono verificare se tale divergenza sia rilevante ai fini della valutazione complessiva della prova, senza che ciò possa essere considerato un vizio di motivazione censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1451/2006 CORTE APPELLO di ANCONA, del 17/12/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/03/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'ANGELO Giovanni che ha concluso per il rigetto.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 17.12.2010, la corte di appello di …

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