Il medico necroscopo, nell'esercizio delle sue funzioni, è tenuto a effettuare una visita diretta ed approfondita del cadavere al fine di accertare l'assenza di cause ostative alla sepoltura, come la commissione di un reato o una morte violenta. La redazione di certificati medici senza aver svolto tale visita integra il delitto di falso ideologico in atto pubblico, in quanto il contenuto dell'atto non corrisponde alla realtà oggettiva. L'elemento soggettivo del reato sussiste laddove il medico abbia coscientemente omesso di effettuare la visita necessaria, rappresentandosi una situazione di fatto difforme da quella reale. Il giudizio di bilanciamento tra le circostanze aggravanti e attenuanti rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui esercizio è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza della motivazione.