Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18144 del 6 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:18144PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, una volta revocato nelle more del procedimento incidentale di impugnazione, non consente di presumere l'interesse dell'indagato a ottenere una pronuncia sulla legittimità del provvedimento stesso, essendo necessario che tale interesse sia dedotto e valutato dal giudice in termini di concretezza e attualità, anche in relazione all'eventuale futura richiesta di equa riparazione per ingiusta detenzione. La sopravvenuta carenza di interesse, dovuta all'adozione di un provvedimento successivo alla presentazione dell'impugnazione, comporta l'inammissibilità del ricorso, senza che possa configurarsi un'ipotesi di soccombenza virtuale ai fini della condanna alle spese e al pagamento di una somma alla cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. MANNINO Saverio - Consigliere

Dott. MARTELLA Ilario - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LI. PI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 30/06/2005 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARTELLA ILARIO SALVATORE;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. MONTAGNA Alfredo, d'inammissibilita' del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.

RITENUTO IN FATTO

Che LI. Pi. ricorre contro l'ordinanza in epigrafe indicata, con la quale e&#x…

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