Il silenzio serbato dall'amministrazione in merito a un'istanza presentata dall'interessato rende il ricorso improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse qualora, nel corso del giudizio, l'amministrazione adotti un provvedimento espresso, anche di diniego, in risposta all'istanza medesima. Ciò in quanto, ai sensi dell'art. 117 del codice del processo amministrativo, il presupposto per la condanna dell'amministrazione per il silenzio illegittimamente serbato è che al momento della pronuncia del giudice perduri l'inerzia dell'amministrazione inadempiente. L'adozione di un provvedimento espresso, anche di diniego, da parte dell'amministrazione in pendenza del giudizio, comporta pertanto la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, rendendo il ricorso improcedibile. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui il provvedimento di diniego sia stato adottato successivamente alla proposizione del ricorso, in quanto ciò che rileva è che al momento della pronuncia del giudice l'amministrazione abbia comunque adottato una determinazione espressa in merito all'istanza del privato, soddisfacendo così la pretesa azionata in giudizio.