Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 37073 del 22 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37073PEN

Massima

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La partecipazione ad una manifestazione collettiva, durante la quale altri manifestanti pongano in essere condotte violente o minacciose nei confronti di pubblici ufficiali, può integrare il concorso morale nel reato di resistenza a pubblico ufficiale solo qualora si dimostri che tale partecipazione abbia concretamente rafforzato i propositi criminosi degli autori materiali, attraverso un contributo consapevole e volontario, anche se non direttamente attuato. La mera presenza di un soggetto tra i manifestanti non è di per sé sufficiente a configurare il concorso, essendo necessario accertare in che modo la sua condotta abbia effettivamente sostenuto l'azione violenta o minacciosa altrui. Tuttavia, qualora il soggetto partecipi alle "schermaglie preliminari" con le forze dell'ordine, come il lancio di transenne o l'avanzamento minaccioso verso i pubblici ufficiali, tale condotta può integrare il concorso morale nel reato di resistenza, in quanto espressiva di violenza fisica finalizzata ad ostacolare il servizio di polizia, anche se non seguita dal lancio di oggetti contundenti. L'aggravante del numero di persone superiore a dieci, prevista dall'art. 339 c.p., comma 2, è applicabile quando la condotta violenta o minacciosa sia rivolta nei confronti della pluralità indistinta degli agenti di polizia impegnati negli scontri, in quanto ciascun manifestante, per la contestualità e il comune obiettivo delle rispettive azioni, deve ritenersi concorrente morale nella specifica condotta altrui, rafforzandone i propositi criminosi. Le prove documentali, come le immagini fotografiche, legittimamente acquisite al fascicolo del dibattimento, rimangono utilizzabili anche in caso di mutamento del giudice, non essendo necessaria la rinnovazione dell'istruttoria. Infine, il reato di lesioni personali si prescrive in sei anni, prorogati a sette anni e sei mesi per effetto di successive interruzioni, decorrenti dalla data di commissione del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSTANZO Angelo - Presidente

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - rel. Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/06/2019 della Corte di Appello di Venezia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto P…

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