Il possesso di un titolo di studio, anche se conseguito mediante condotta fraudolenta, non può essere unilateralmente revocato o annullato dall'amministrazione universitaria a distanza di molti anni, in assenza di una pronuncia giurisdizionale che ne accerti la falsità, senza violare i principi di affidamento, proporzionalità e ragionevolezza. L'amministrazione, pur avendo il potere di revocare o annullare in autotutela un provvedimento illegittimo, deve comunque valutare attentamente la situazione concreta, il tempo trascorso, gli interessi del destinatario e il consolidamento della posizione acquisita, nel rispetto della disciplina normativa di cui agli artt. 21-quinquies e 21-nonies della legge n. 241/1990. Essa non può pertanto adottare provvedimenti caducatori sulla base di semplici informative o notizie approssimative, senza attendere l'esito di eventuali giudizi sulla falsità del titolo, dovendo invece agire in modo ponderato e proporzionato, anche in considerazione del legittimo affidamento maturato dal destinatario.