Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2463 del 20 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:2463PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione, nel valutare l'attualità della pericolosità sociale di un soggetto condannato per il reato di associazione di tipo mafioso, deve tenere conto del livello di coinvolgimento del proposto nella pregressa attività del gruppo criminoso, della tendenza del gruppo di riferimento a mantenere intatta la sua capacità operativa, nonché della manifestazione, nell'intervallo temporale intercorso, di comportamenti denotanti l'abbandono delle logiche criminali in precedenza condivise. Tali elementi, debitamente accertati e motivati, possono giustificare il giudizio di perdurante pericolosità sociale, anche in presenza di un periodo di detenzione carceraria, ove non emergano elementi positivi di ravvedimento. Ai fini della confisca, il giudice di prevenzione deve procedere a un'accurata ricostruzione delle fonti di reddito e di impiego del patrimonio del proposto, al fine di accertare l'esistenza di una significativa sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati o altrimenti giustificati, senza che rilevi la mancata dimostrazione della provenienza illecita di singoli beni, essendo sufficiente l'accertamento della complessiva sproporzione. La confisca, in tale contesto, non assume carattere punitivo-afflittivo, ma mira a privare il soggetto pericoloso dei mezzi economici che potrebbero essere utilizzati per il mantenimento e il rafforzamento della sua pericolosità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 11/01/2021 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO.
Letta la requisitoria scritta del Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto deliberato in data 11/01/2021, la Corte di appello di Palermo ha confermato il decreto del 19/04-10/05/2018 con …

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