Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36102 del 5 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:36102PEN

Massima

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Il giudice è tenuto a determinare espressamente l'aumento di pena per il reato continuato, non potendo ritenersi tale aumento implicitamente compreso nella pena detentiva minima stabilita dalla legge, in quanto la continuazione comporta un aggravamento della sanzione che deve essere specificamente motivato. Pertanto, la mancata indicazione dell'aumento per la continuazione nella sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti integra un vizio di legittimità che comporta l'annullamento della sentenza senza rinvio, con restituzione degli atti al giudice di primo grado per il corretto esercizio del potere sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI BRESCIA;

nei confronti di:

1) ME. FI. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 1790/2010 TRIBUNALE di BERGAMO, del 08/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSI Elisabetta;

lette le conclusioni del PG Dott. SPINACI Sante per l'annullamento della sentenza e restituzione atti.

OSSERVA

Ritenuto che il procuratore generale presso la Corte di appello di Brescia ha proposto ricorso per…

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