Cassazione penale Sez. III sentenza n. 27554 del 1 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:27554PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualità e dei propri poteri, costringe o induce la persona offesa a subire atti sessuali, commette il reato di violenza sessuale aggravata dalla qualità di pubblico ufficiale. Tale condotta può altresì integrare il reato di concussione, qualora il pubblico ufficiale prospetti alla vittima un male ingiusto patrimoniale o non patrimoniale, ponendola di fronte all'alternativa di subire il pregiudizio o di evitarlo mediante la dazione o la promessa di un'utilità indebita. La distinzione tra le fattispecie di concussione per costrizione e di induzione indebita dipende dalla modalità della condotta del pubblico ufficiale, dovendo la prima essere caratterizzata da una minaccia esplicita o implicita di un danno contra ius, mentre la seconda da una mera persuasione, suggestione o pressione morale, pur sempre con abuso della qualità e dei poteri. Ai fini della configurabilità del reato di concussione, è necessario che emerga un quid pluris rispetto alla mera costrizione sessuale, consistente nell'abuso della qualità e dei poteri pubblici per prospettare alla vittima un male ingiusto patrimoniale o non patrimoniale. La valutazione complessiva della condotta, con riferimento ai mezzi, alle modalità esecutive e alle circostanze del fatto, è necessaria per stabilire se la libertà sessuale della vittima sia stata compressa in modo non grave, così da riconoscere l'attenuante della minore gravità prevista per il reato di violenza sessuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - rel. Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 10/12/2013 della Corte di Appello di Milano;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il P.M., in persona del Sost. Proc. Gen. BALDI Fulvio, che ha concluso, chiedendo l'annullamento con rinvio;

uditi i difensori delle parti civili, avv. (OMISSIS), avv. (OMISSIS), avv. (OMISSIS) anche in sost. avv. (OMISSIS), che ha…

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