Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42261 del 30 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:42261PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio, realizzato mediante l'utilizzo di un'arma da fuoco illegalmente detenuta e portata, è configurabile anche quando l'azione criminosa, pur non raggiungendo l'obiettivo per cause indipendenti dalla volontà dell'agente, risulti idonea e univoca a cagionare l'evento morte. L'idoneità e l'univocità della condotta omicida non vengono meno per il solo fatto che alcuni colpi siano stati esplosi in aria o che il bersaglio sia stato mancato perché la vittima sia riuscita a trovare riparo, atteso che l'elemento psicologico del dolo alternativo può ritenersi integrato dalla gravità e dalla modalità della condotta posta in essere. Inoltre, la clandestinità dell'arma non viene meno per la sola presenza del numero di matricola su una parte intercambiabile della stessa, essendo sufficiente l'obliterazione del numero sul castello per integrare il reato di detenzione e porto di arma clandestina. Infine, la resistenza a pubblico ufficiale può essere provata sulla base delle dichiarazioni testimoniali degli agenti intervenuti, senza che sia necessaria una specifica ricostruzione della dinamica degli eventi, e il trattamento sanzionatorio può essere adeguatamente motivato sulla base della gravità del fatto e della negativa valutazione della personalità del colpevole, desunta dai precedenti penali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. ER. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1640/2009 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 11/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/11/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO Massimo;

Udito il Pubblico Ministero, in persona della dott.ssa FODARONI ((omissis)), sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per il rigetto del rico…

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