Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1093 del 9 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:1093PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale si configura quando il soggetto, pur non essendo amministratore della società fallita, abbia consapevolmente e attivamente partecipato alla distrazione di beni aziendali in proprio favore, anche attraverso l'utilizzo di fatture false, al fine di sottrarre tali beni alla garanzia patrimoniale dei creditori. Tale condotta integra il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale in concorso, a prescindere dal coinvolgimento del soggetto nella gestione della società fallita, essendo sufficiente la prova della sua consapevolezza dello stato di insolvenza e della finalità di sottrarre i beni all'azione esecutiva dei creditori. Inoltre, il reato di bancarotta documentale si configura quando l'amministratore o il concorrente, con dolo specifico di profitto o di pregiudizio dei creditori, abbia distrutto o sottratto la documentazione contabile della società fallita, impedendone la ricostruzione. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tali reati, deve motivare adeguatamente in ordine agli elementi costitutivi degli stessi, senza limitarsi ad affermazioni apodittiche, ma confrontandosi specificamente con le deduzioni difensive e valorizzando tutte le risultanze probatorie, anche quelle favorevoli all'imputato. Infine, il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche e della diminuente di cui all'art. 219, comma 3, L.F. deve essere sorretta da una motivazione che dia conto delle concrete circostanze del caso, senza appiattirsi su formule stereotipate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nata a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 26/9/2011 della Corte d'appello di Palermo;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 26 settembre 2011 la Corte d…

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