Il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare di cui all'art. 570 c.p., comma 2, n. 2, commesso ai danni di figli minori, è procedibile d'ufficio e non è estinguibile per remissione di querela. Il giudice non può dichiarare l'improcedibilità del reato in tali casi, ma deve procedere al giudizio nel merito. Il principio di diritto è volto a tutelare l'interesse superiore del minore, il quale non può essere pregiudicato dalla volontà della persona offesa di rimettere la querela. La natura pubblicistica del reato, data la rilevanza sociale dell'obbligo di assistenza familiare, impone al giudice di valutare la responsabilità dell'imputato indipendentemente dalla volontà della persona offesa. Ciò al fine di assicurare l'effettiva protezione del minore e sanzionare adeguatamente la condotta del genitore inadempiente, a prescindere dalla remissione di querela. Il giudice, pertanto, non può dichiarare l'estinzione del reato per remissione di querela, ma deve procedere al giudizio di merito, accertando la sussistenza della violazione degli obblighi di assistenza familiare e irrogando la relativa sanzione, ove ne ricorrano i presupposti.