Cassazione penale Sez. III sentenza n. 7923 del 23 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:7923PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene, ai sensi dell'art. 321 c.p.p., è legittimo solo ove sussista un nesso di pertinenzialità strumentale, specifico, stabile e indissolubile tra il bene e il reato contestato, tale da evitare di incidere in modo eccessivamente gravoso sul diritto di proprietà e di uso del bene. L'assenza di tali requisiti determina l'illegittimità del provvedimento cautelare, in particolare quando il bene sia destinato ad attività consentite e non abbia alcun collegamento con l'illecito addebitato all'indagato. Il giudice è pertanto tenuto a motivare adeguatamente sulla sussistenza del necessario rapporto di pertinenzialità, senza poter fondare il mantenimento del sequestro su mere ipotesi di un possibile utilizzo futuro del bene per la prosecuzione dell'attività illecita, non supportate dai fatti accertati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 131/2014 TR1B. LIBERTA' di BOLOGNA, del 03/07/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANTI GAZZARA;

sentite le conclusioni del PG Dott. BALDI Fulvio che ha chiesto l'annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

Il Gip presso il Tribunale di Bologna, con decreto del 24/4/2014 disponeva il sequestro preventivo del libretto di risparmio postale cointestato a (OMISSIS) e (OMISSIS) e di due…

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