Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25964 del 15 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:25964PEN

Massima

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Il giudice di merito ha il dovere di accertare l'imputabilità dell'imputato, anche d'ufficio, qualora emergano elementi di dubbio sulla sua capacità di intendere e di volere al momento del fatto. Tale accertamento può avvenire attraverso l'espletamento di una perizia psichiatrica, la cui ammissione è rimessa alla discrezionalità del giudice, il quale deve motivare adeguatamente il mancato ricorso a tale mezzo di prova. Ai fini del riconoscimento del vizio totale o parziale di mente, anche i disturbi della personalità, non sempre inquadrabili nel catalogo nosografico delle malattie mentali, possono rientrare nel concetto di "infermità" rilevante ai sensi degli articoli 88 e 89 c.p., purché siano di consistenza, intensità e gravità tali da incidere concretamente sulla capacità di intendere o di volere, escludendola o scemandola grandemente, e a condizione che sussista un nesso eziologico con la specifica condotta criminosa. La valutazione in ordine alla concessione delle attenuanti generiche, invece, costituisce un giudizio di fatto rimesso alla discrezionalità del giudice di merito, il quale deve motivare adeguatamente le ragioni del diniego, avendo riguardo agli elementi indicati nell'articolo 133 c.p. Infine, il reato di maltrattamenti contro familiari o conviventi è assorbito nel più grave reato di omicidio aggravato dalla circostanza di cui all'articolo 576, n. 5, c.p., quando quest'ultimo sia commesso in occasione del primo, senza che sia necessaria una connessione di tipo finalistico tra i due delitti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. FILOCAMO Fulvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/03/2022 della Corte di assise di appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di assise di appello di Torino confermava quella dibattimentale di primo grado, …

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