Il diniego del permesso di costruire in sanatoria per proservizi agricoli è legittimo quando: 1. L'azienda agricola su cui insistono i manufatti non raggiunge la superficie minima di 40.000 mq prevista dalla normativa urbanistica comunale per le nuove aziende agricole o per quelle esistenti sprovviste di fabbricati. Il requisito della superficie minima asservibile è necessario per ottenere il rilascio del permesso di costruire in zona agricola, a prescindere dalla preesistenza o meno dell'azienda. 2. I manufatti non rispettano le distanze minime dai confini di proprietà stabilite dalle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale. Il mancato rispetto di tali distanze legittima il diniego del permesso di costruire in sanatoria. 3. I manufatti ricadono in aree soggette a vincolo di tutela dei corpi idrici e delle fasce di rispetto ferroviario, che ammettono nuovi interventi edilizi solo se inerenti a corti rurali esistenti, condizione non verificata nel caso di specie. 4. L'istruttoria comunale, pur richiedendo integrazioni documentali, può legittimamente concludersi con il diniego senza necessità di un nuovo avviso ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990, in quanto l'esito negativo era comunque inevitabile per il mancato rispetto dei requisiti urbanistici ed edilizi. Il provvedimento finale può pertanto discostarsi dai motivi inizialmente comunicati senza incorrere in vizi procedimentali.