Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49159 del 3 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:49159PEN

Massima

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L'applicazione di misure di prevenzione personali nei confronti di indiziati di appartenenza ad associazioni di tipo mafioso richiede l'accertamento dell'attualità della pericolosità sociale del proposto, non essendo sufficiente la mera prova della sua appartenenza al sodalizio criminale. Tale accertamento non può fondarsi esclusivamente sulla presunzione di stabilità del vincolo associativo, ma deve essere effettuato alla luce degli specifici elementi di fatto desumibili dal caso concreto, verificando la sussistenza di elementi sintomatici di una effettiva "partecipazione" del proposto all'associazione mafiosa. Inoltre, l'esclusione, in sede penale, di aggravanti legate all'agevolazione dell'attività del sodalizio criminale, rende meramente apparente la motivazione sulla ritenuta "appartenenza" del proposto al gruppo mafioso, imponendo l'ulteriore verifica di eventuali altri elementi che possano giustificare tale qualificazione, al di là della mera contiguità o vicinanza al medesimo. In assenza di una adeguata motivazione sull'attualità della pericolosità sociale e sulla effettiva "appartenenza" del proposto all'associazione mafiosa, il provvedimento applicativo della misura di prevenzione deve essere annullato e rinviato per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 20/02/2019 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SCARLINI ENRICO VITTORIO STANISLAO;
lette le conclusioni del PG, Dott.ssa DE MASELLIS Mariella, che ha chiesto l'annullamento del provvedimento impugnato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento del 20 febbraio 2019, la Corte di appello di Caltanissetta confermava il decreto con il quale il Tribunale di Enna aveva applicato a (OMISSIS) la …

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