Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10189 del 6 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:10189PEN

Massima

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Il reato di minaccia aggravata sussiste quando la condotta dell'agente, anche attraverso espressioni allusive e indirette, è idonea a turbare la tranquillità interiore della vittima, prospettandole un concreto ed effettivo male tale da incutere timore, a prescindere dall'effettiva realizzazione del danno minacciato. L'identificazione dell'autore della minaccia può essere desunta da elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, come la ricorrenza nella lettera minatoria di difetti di stampa analoghi a quelli riscontrati in altri scritti attribuibili all'imputato, nonché l'esistenza di pregresse ragioni di contrasto tra quest'ultimo e la vittima. La gravità delle allusioni minacciose contenute nella missiva, indicative dell'intensità del dolo, impedisce l'applicazione di cause di non punibilità, la riduzione della pena, la conversione della pena detentiva in sanzione pecuniaria e la concessione del beneficio della non menzione della condanna nel casellario giudiziale, in quanto tali circostanze attenuanti richiedono la sussistenza di un fatto di lieve entità privo di significativo disvalore penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefan - Presidente

Dott. NOVIK Adet T. - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 451/2016 CORTE APPELLO di PALERMO, del 10/06/2016;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/07/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. Mancuso Luigi Fabrizio;
il Pubblico Ministero, in persona del Dott. Mura Antonio, Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
l'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'…

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