Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 894 del 2015

ECLI:IT:TARCT:2015:894SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esecuzione del giudicato derivante da una precedente sentenza, dichiara la cessazione della materia del contendere quando l'Amministrazione intimata abbia già dato esecuzione alla sentenza, riconoscendo e pagando alla parte ricorrente le somme dovute in applicazione del giudicato. In tali casi, il Tribunale condanna l'Amministrazione al pagamento delle spese di giudizio, tenendo conto della natura seriale della controversia e della distrazione a favore del difensore della parte ricorrente. Il principio di diritto affermato nella sentenza è che, in presenza dell'esecuzione spontanea del giudicato da parte dell'Amministrazione, il Tribunale Amministrativo Regionale deve dichiarare la cessazione della materia del contendere, in quanto il ricorso ha perso il suo oggetto. Ciò comporta la condanna dell'Amministrazione al pagamento delle spese di giudizio, valutate anche in considerazione della natura seriale della controversia e della distrazione a favore del difensore della parte ricorrente. Tale principio si fonda sull'esigenza di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, assicurando l'esecuzione spontanea dei giudicati da parte della Pubblica Amministrazione, senza necessità di ulteriori azioni giudiziarie. La massima esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto enucleato dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico.

Sentenza completa

N. 02502/2013
REG.RIC.

N. 00894/2015 REG.PROV.COLL.

N. 02502/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2502 del 2013, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Catania, ((omissis)), 81;

contro

Ministero della Salute, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura distrettuale dello Stato di Catania, domiciliataria in Catania, Via Vecchia Ognina, 149;

per l'esecuzione del giudicato

nascente dalla sentenza n. 2038/10 emessa dal Tribunale di Catania e confermata dalla Corte d'Appello di Catania con sent. n. 1201/12

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