Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3436 del 27 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:3436PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sentenza di appello che ha parzialmente riformato la pronuncia di primo grado, afferma che l'identificazione dell'imputato quale autore del fatto di danneggiamento è stata correttamente fondata sulla presunzione di fatto derivante dalla proprietà e intestazione del veicolo dal quale era disceso il protagonista delle condotte contestate, in assenza di elementi forniti dall'imputato per provare il contrario. Tuttavia, la Corte rileva un errore nella rideterminazione della pena, in quanto la Corte di appello ha negato le attenuanti generiche già riconosciute in primo grado, realizzando una inammissibile reformatio in pejus, e ha irrogato una pena detentiva non prevista per il reato di danneggiamento non aggravato, di competenza del giudice di pace. Pertanto, pur ritenendo corretta la valutazione delle prove ai fini dell'affermazione della responsabilità, la Corte annulla senza rinvio la sentenza per sopravvenuta prescrizione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. Presidente del 15/12/2 -

Dott. BARTOLINI Francesco rel. Consigliere SENTE -

Dott. PRESTIPINO ((omissis)) N. 5 -

Dott. DE CRESCIENZO ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. DAVIGO Piercamillo Consigliere N. 16796/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GR. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 13013/2006 CORTE APPELLO di TORINO, del 15/02/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/12/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO BARTOLINI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BAGLIONE Tindari, che ha concluso per l'annu…

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