Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30141 del 24 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:30141PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto anche dalla gravità dei fatti addebitati all'imputato e dalla sua pregressa condanna, a prescindere dalla circostanza che gli arresti domiciliari vengano eseguiti in luogo diverso dall'abitazione dell'imputato. Infatti, il giudice, nel valutare l'adeguatezza e la proporzionalità della misura cautelare, deve tenere conto non solo della durata della pena residua da espiare, ma anche della gravità del reato, del ruolo svolto dall'imputato nell'ambito dell'associazione criminosa e della sua precedente condanna, essendo irrilevante ai fini della prognosi negativa circa il pericolo di reiterazione il luogo di esecuzione degli arresti domiciliari, purché questo non risulti inidoneo a scongiurare il pericolo di commissione di ulteriori reati della stessa specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio Presidente del 03/06/2 -

Dott. ((omissis)) ((omissis)) SENTE -

Dott. MILO ((omissis)) N. 1 -

Dott. CONTI ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. CARCANO ((omissis)) N. 16304/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ca. Ca. ;

avverso l'ordinanza 1 marzo 2007 del Tribunale di Messina;

Visti gli atti, l'ordinanza denunciata ed il ricorso;

Udita nell'udienza in camera di consiglio la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)).

Udite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

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