Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10279 del 8 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:10279PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un imprenditore nelle attività di un'associazione di tipo mafioso, attraverso la sua stabile collaborazione con il capo clan per l'aggiudicazione di appalti pubblici e il versamento di una percentuale degli incassi a favore del sodalizio criminale, integra gli estremi della partecipazione al delitto di cui all'art. 416-bis c.p., anche in assenza di specifiche intercettazioni o prove dirette del suo apporto causale all'attività del gruppo. La valutazione complessiva degli elementi indiziari, quali le convergenti dichiarazioni di più collaboratori di giustizia qualificati esponenti del clan, la posizione di fiducia dell'imprenditore presso il capo cosca, il suo ruolo di intermediario negli affari del gruppo criminale, nonché il suo contributo economico al finanziamento dell'associazione, consente di ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a suo carico, senza che assumano rilievo decisivo eventuali circostanze marginali o vicende amministrative o giudiziarie che abbiano interessato i suoi rapporti con l'organizzazione mafiosa. Parimenti, la sussistenza delle esigenze cautelari è presunta per legge in relazione ai reati di cui all'art. 416-bis c.p. e può essere desunta dalla concreta operatività del sodalizio criminale, senza che sia necessaria una specifica dimostrazione della attualità e concretezza di tali esigenze, in assenza di elementi che ne escludano l'operatività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 05/11/2018 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'indagato l'avv. (OMISSIS) e l'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che hanno concl…

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