Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28380 del 7 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:28380PEN

Massima

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Il procedimento di prevenzione è autonomo e distinto dal procedimento penale, pertanto l'applicazione di una misura di prevenzione non è preclusa dall'assoluzione penale dell'interessato. La pericolosità sociale, presupposto per l'applicazione della misura di prevenzione, può essere desunta da una pluralità di elementi, anche diversi dal fatto reato accertato in sede penale, e non è soggetta al divieto del ne bis in idem. Conseguentemente, l'intervenuta assoluzione penale non comporta automaticamente la revoca della misura di prevenzione precedentemente applicata, essendo necessaria una specifica valutazione della persistente pericolosità sociale dell'interessato, adeguatamente motivata dal giudice. Tale valutazione non è sindacabile in sede di legittimità se non per vizi di motivazione inesistente o meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 20/09/2016 della Corte di Appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere ((omissis));
lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con il provvedimento in epigrafe, la Corte di Appello di Palermo…

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