Cassazione penale Sez. V sentenza n. 45350 del 9 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:45350PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'esercizio di una funzione di vigilanza e controllo non legittima l'uso di una forza sproporzionata e non necessaria nei confronti della persona sottoposta a tale attività, anche qualora questa abbia tenuto un comportamento trasgressivo delle regole vigenti. Perché possa configurarsi la scriminante dell'adempimento del dovere ex art. 51 c.p., è necessario che l'intervento dell'agente pubblico rispetti il principio di proporzionalità, bilanciando adeguatamente gli interessi contrapposti in relazione alla specifica situazione. L'evidente sproporzione tra la condotta della persona offesa e la reazione dell'imputato esclude la configurabilità dell'attenuante della provocazione ex art. 62, n. 2 c.p., in quanto i sentimenti e gli stati psicologici che hanno determinato la reazione non trovano origine nel comportamento della persona offesa, ma in altre ragioni inerenti alla personalità dell'agente. Inoltre, la circostanza attenuante del concorso del fatto doloso della persona offesa ex art. 62, n. 5 c.p. richiede non solo l'inserimento del comportamento della persona offesa nella serie causale dell'evento, ma anche la volontà di questa di concorrere alla sua realizzazione, elemento che non può ritenersi integrato nel caso in cui la condotta della persona offesa abbia al più concorso a determinare l'evento, senza convergere verso il medesimo. Infine, la causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto ex art. 131-bis c.p. non è applicabile ai reati di competenza del giudice di pace, in quanto la tenuità del fatto svolge in tale ambito un ruolo anche in funzione conciliativa, prevalendo sulla logica applicativa della norma generale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandri - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS)
avverso la sentenza del 25/10/2017 del TRIBUNALE di SONDRIO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Scordamaglia Irene;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. Fimiani Pasquale.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. E' impugnata la sentenza del Tribunale di Sondrio, in funzione di giudice di appello, del 25 ottobre 2017, di conferma di quella del Gi…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.