Cassazione civile Sez. III sentenza n. 8483 del 27 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:8483CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il requisito dell'esposizione sommaria dei fatti di causa, prescritto a pena di inammissibilità per il ricorso per cassazione dall'art. 366 c.p.c., comma 1, n. 3, richiede che nel ricorso vengano indicati, in maniera specifica e puntuale, tutti gli elementi utili affinché il giudice di legittimità possa avere la completa cognizione dell'oggetto della controversia, dello svolgimento del processo e delle posizioni assunte dalle parti, senza dover ricorrere ad altre fonti o atti del processo, così da acquisire un quadro degli elementi fondamentali in cui si colloca la decisione censurata e i motivi delle doglianze prospettate. Il requisito si ritiene assolto solo se dal ricorso possa desumersi una precisa cognizione dell'origine e dell'oggetto della controversia, nonché dello svolgimento del processo, in modo da consentire al giudice di legittimità un'adeguata comprensione del significato e della portata delle critiche mosse alla pronuncia del giudice a quo. In caso contrario, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per carenza dell'esposizione sommaria dei fatti di causa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BERRUTI ((omissis)) - Presidente

Dott. CARLEO Giovanni - rel. Consigliere

Dott. STALLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. LANZILLO Raffaella - Consigliere

Dott. SCRIMA Antonietta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 25663/2011 proposto da:

(OMISSIS) IN LIQUIDAZIONE SRL (gia' (OMISSIS) S.A.S.) (OMISSIS), in persona del Dott. (OMISSIS), Liquidatore, elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che la rappresenta e difende giusta procura a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS) SRL;

- intimata -

avverso la sentenza n. 2199/2010 della CORTE D'APPELLO di MILANO, depositata il 21/07/2010 R.G.N. 3618/2007;

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