Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3956 del 29 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:3956PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di minacce, pur in assenza di circostanze attenuanti generiche, è legittima quando la ricostruzione dei fatti, sulla base delle dichiarazioni testimoniali delle persone offese e di altri testimoni "indifferenti", esclude la configurabilità di una speciale esimente e dimostra l'obiettiva gravità del fatto-reato e la personalità dell'imputato, desunta anche da precedenti specifici a suo carico. In tali casi, la motivazione del giudice di merito in ordine al diniego delle attenuanti generiche è congrua e corretta, non essendo sindacabile in sede di legittimità, in quanto questione squisitamente di merito. Inoltre, la sentenza di condanna non può essere censurata per illogicità manifesta o contraddittorietà della motivazione, qualora questa risulti adeguata e puntuale nella ricostruzione dei fatti e nell'applicazione delle norme di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. BRUNO Paolo A. - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del Tribunale di Milano del 13 maggio 2014;
letto il ricorso e la sentenza impugnata;
sentita la relazione del Consigliere Dott. BRUNO Paolo Antonio.
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. GALASSO Aurelio, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe il Tribunale di Milano confermava la sentenza del 4 dicembre 2012 co…

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