Cassazione penale Sez. III sentenza n. 220 del 7 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:220PEN

Massima

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Le dichiarazioni spontanee rese dall'indagato e dal coindagato alla polizia giudiziaria, quando questi avevano già assunto sostanzialmente la qualità di soggetti sottoposti alle indagini, sono assolutamente inutilizzabili ai fini probatori, in quanto in violazione delle garanzie previste dall'art. 63 c.p.p. Tuttavia, l'inutilizzabilità di tali dichiarazioni non inficia la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, qualora il giudice del riesame abbia fondato la propria valutazione su altri elementi probatori, come la comunicazione di notizia di reato della polizia, che riferisca circostanze oggettive e autonome rispetto alle dichiarazioni spontanee. In tali casi, il ricorso avverso l'ordinanza di applicazione della misura cautelare deve essere dichiarato inammissibile per manifesta infondatezza, in quanto l'inutilizzabilità delle dichiarazioni non incide sulla ratio decidendi del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - est. Consigliere

Dott. SAVINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 23 aprile 2012 dal tribunale del riesame di Palermo;

udita nella udienza in camera di consiglio dell'11 dicembre 2012 la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con l'ordinanza in epigrafe il tribunale…

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