Consiglio di Stato sentenza n. 2290 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:2290SENT

Massima

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L'informativa interdittiva antimafia può essere legittimamente adottata dalla Prefettura nei confronti di un'impresa appaltatrice, anche in assenza di condanne penali definitive, qualora il quadro indiziario complessivo, desunto da elementi quali i rapporti di parentela e contiguità con esponenti di organizzazioni criminali, la gestione di fondi provenienti dalle attività illecite del clan, i contatti e le frequentazioni con soggetti legati alla criminalità organizzata, nonché il contesto geografico e ambientale, sia idoneo a far ritenere concreta l'infiltrazione e il condizionamento del sodalizio mafioso nell'attività dell'impresa, anche in relazione a specifici appalti pubblici. In tali casi, l'interdittiva antimafia si configura come una misura di tutela anticipata volta a prevenire e stroncare ogni possibile "inquinamento" delle aziende, degli appalti pubblici e dell'attività della Pubblica Amministrazione, anche attraverso operazioni apparentemente legittime ma in realtà fittizie, tipiche delle organizzazioni mafiose. La valutazione prognostica della Prefettura, fondata su tale quadro indiziario complessivo, prescinde dall'esito favorevole di eventuali procedimenti penali a carico di soggetti collegati all'impresa, essendo diversi i parametri di valutazione sul piano amministrativo rispetto a quelli penali.

Sentenza completa

N. 01377/2014
REG.RIC.

N. 02290/2014REG.PROV.COLL.

N. 01377/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1377 del 2014, proposto da:
Società Edil.Re.Co.S. srl, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso Studio Titomanlio-Abbamonte in Roma, via Terenzio, 7;

contro

Ministero dell'Interno e U.T.G. - Prefettura di Napoli; Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali; Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. CAMPANIA – NAPOLI - SEZIONE I n. 05107/2013, resa tra le parti, conc…

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