Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11582 del 12 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:11582PEN

Massima

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La presunzione di pericolosità sociale per il reato di associazione di tipo mafioso può essere superata non solo dalla prova della definitiva rescissione del vincolo associativo da parte dell'imputato, ma anche dalla presenza di elementi che ragionevolmente escludano la sua pericolosità attuale. Il giudice ha l'onere di verificare la sussistenza di tali elementi, senza porre a carico dell'imputato l'onere di dimostrare l'avvenuta cessazione del pericolo. La presunzione di pericolosità, pur essendo inderogabile al momento dell'applicazione della misura cautelare, può perdere di assolutezza nelle fasi successive, qualora emergano circostanze concrete che ne escludano la persistenza. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare attentamente tutti gli elementi di fatto, senza limitarsi a considerare la mera qualifica di partecipe dell'associazione mafiosa, al fine di accertare se permangano o meno le esigenze cautelari che giustificano il mantenimento della misura restrittiva della libertà personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1248/2012 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 07/08/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE LOCATELLI;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 7.8.2012 il Tribunale del riesame di Milano, adito a norma dell'articolo 310 c.p.p., accoglieva l'appello proposto dal pubblico mi…

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