Cassazione penale Sez. III sentenza n. 30410 del 10 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:30410PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 si configura quando tra i partecipi sussiste una durevole comunanza di scopo, costituita dall'interesse comune a immettere la droga sul mercato del consumo, a prescindere dalla diversità degli scopi personali e degli utili che i singoli intendono ottenere. Non è necessario che le successive condotte delittuose di cessione di stupefacenti siano compiute in nome e per conto dell'associazione, essendo sufficiente che rientrino nel programma criminoso della stessa. Integra la condotta di partecipazione all'associazione la costante disponibilità all'acquisto delle sostanze stupefacenti, ove sussista la consapevolezza che la stabilità del rapporto instaurato garantisce l'operatività dell'associazione, rivelando in tal modo la presenza dell'affectio societatis tra l'acquirente e i fornitori. Per la configurabilità della partecipazione non è richiesto un atto formale di investitura, essendo sufficiente che il contributo dell'agente risulti funzionale per l'esistenza stessa dell'associazione in un dato momento storico. Il ruolo di "capo", "organizzatore" o "dirigente" dell'associazione, ai sensi dell'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, spetta a chi assume poteri di gestione, anche non pienamente autonomi, in uno specifico e rilevante settore operativo del gruppo, coordinando l'attività degli associati e assicurando la funzionalità delle strutture del sodalizio, non essendo necessario che tale ruolo sia svolto con riferimento all'associazione nella sua interezza, potendo risultare sufficiente il coordinamento di una sua articolazione territoriale. La mancata contestazione di un singolo reato-fine non esclude il ruolo apicale nell'ambito dell'associazione, ove risulti che l'imputato abbia comunque svolto funzioni di coordinamento e gestione di rilevanti attività illecite nell'interesse del sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ACETO Aldo - Presidente

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni F. - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 08/11/2018 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
sentita la relazione svolta dal consigliere Gianni Filippo Reynaud;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Cuomo Luigi, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi;
udito per i ricorrenti l'avv. (OMISSIS), il quale ha concluso chi…

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