Consiglio di Stato sentenza n. 5366 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:5366SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo, anche se legittimamente adottato, può essere successivamente annullato in autotutela dall'amministrazione procedente qualora sopravvengano nuove circostanze o valutazioni che ne rendano opportuna la rimozione, senza che ciò comporti la necessità di proseguire il giudizio promosso avverso il precedente provvedimento, essendo sufficiente la declaratoria di cessazione della materia del contendere. Il giudice amministrativo, in caso di annullamento in autotutela del provvedimento impugnato intervenuto in pendenza di giudizio, è tenuto a riformare la sentenza di primo grado, privandola di ogni effetto nella regolazione del rapporto amministrativo, in quanto il provvedimento originario risulta sostituito da un nuovo atto sopravvenuto che ne ha determinato la caducazione. Le spese del giudizio possono essere integralmente compensate tra le parti, anche in assenza di soccombenza reciproca, qualora la cessazione della materia del contendere sia stata espressamente dichiarata dalle stesse.

Sentenza completa

Pubblicato il 31/05/2023

N. 05366/2023REG.PROV.COLL.

N. 06566/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6566 del 2018, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via di ((omissis)) 61;

per la riforma

della sentenza breve del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda) n. 316/2018, resa tra le parti.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

visto l'atto di costituzio…

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