Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14734 del 18 aprile 2002

ECLI:IT:CASS:2002:14734PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale perde di attualità e l'interesse all'impugnazione viene meno quando l'indagato riacquista lo status libertatis, in quanto l'interesse richiesto per l'ammissibilità dell'impugnazione deve essere concreto e mirare a rimuovere l'effettivo pregiudizio subito con il provvedimento impugnato, persistendo sino al momento della decisione. Pertanto, la declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di rigetto della richiesta di sostituzione della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari non comporta la condanna del ricorrente alle spese del procedimento né all'irrogazione della sanzione pecuniaria, in quanto l'interesse all'impugnazione è venuto meno per il sopravvenuto riacquisto della libertà da parte dell'indagato.

Sentenza completa

SVOLGIMENTO DEL PROCEDIMENTO
Con ordinanza del 24.8.2001 il Tribunale del Riesame di Napoli, in sede d'appello ex art. 310 c.p.p., confermava l'ordinanza, con cui il Gip del medesimo Tribunale, in data 25.7.2001, aveva rigettato l'istanza di sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari, avanzata da V. V., indagato per i reati di aborto illegale su minorenne, lesioni personali gravissime ai sensi degli artt. 586, 590, 583 co. 2° c.p. e falsità materiale in atto pubblico.
Avverso la suaccennata ordinanza del Tribunale del Riesame il V. proponeva, per mezzo del difensore, ricorso per cassazione, deducendo carenza, contraddittorietà ed illogicità della motivazione in ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari e chiedendo l'annullamento con rinvio della medesima ordinanza.
Mediante fax del 9.2.2002 il difensore del V. comunicava che quest'ultimo era stato rimesso in libertà con provvedimento de…

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