Il procedimento di autorizzazione unica regionale per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, disciplinato dall'art. 12 del d.lgs. n. 387/2003, costituisce una procedura speciale e semplificata, incentrata sulla conferenza di servizi quale modulo procedimentale essenziale per la formazione del titolo abilitativo finale. In tale procedimento, l'organo competente al rilascio dell'autorizzazione unica compie una valutazione comparativa di tutti gli interessi coinvolti, tenendo conto delle posizioni di dissenso espresse dai partecipanti alla conferenza di servizi. Pertanto, le amministrazioni convocate, ivi comprese quelle preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale e del patrimonio storico-artistico, devono esprimere il proprio eventuale dissenso, motivatamente e all'interno della conferenza di servizi, a pena di inammissibilità. Ove il dissenso sia espresso da tali amministrazioni, sono previste specifiche norme procedurali per il suo superamento. In mancanza di un motivato dissenso espresso in conferenza di servizi, l'autorizzazione unica regionale non può essere successivamente disapplicata da altre autorità amministrative o in sede giurisdizionale, salvo i casi tassativi di nullità previsti dall'art. 21-septies della l. n. 241/1990. Pertanto, la mancata partecipazione della Soprintendenza alla conferenza di servizi, pur se motivata da carenze istruttorie, non determina la nullità dell'autorizzazione unica regionale, ma al più la sua annullabilità, che deve essere fatta valere mediante l'impugnazione del provvedimento finale entro i termini di decadenza previsti. Diversamente, l'autorizzazione unica regolare deve ritenersi efficace ed esecutiva, con conseguente illegittimità di provvedimenti amministrativi successivi che ne interferiscano con gli effetti.