Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 17198 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:17198SENT

Massima

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Il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro nei confronti dello straniero che abbia commesso reati ostativi non può essere automatico, ma richiede una valutazione complessiva che tenga conto della durata del soggiorno in Italia, del radicamento sociale e familiare, oltre che della gravità e reiterazione delle condotte penalmente rilevanti accertate. L'Amministrazione, nel procedimento di rinnovo, deve motivare adeguatamente la propria decisione, senza limitarsi a un mero richiamo ad altri atti, e garantire il rispetto del principio di parità di trattamento tra i diversi richiedenti. Tuttavia, qualora emergano elementi di particolare pericolosità sociale, desumibili dalla reiterazione di condotte violente e dalla gravità dei reati commessi, accertati anche in sede giudiziaria, il diniego del rinnovo può ritenersi legittimo, in quanto espressione di un corretto bilanciamento tra l'interesse pubblico alla sicurezza e l'esigenza di tutela della vita privata e familiare dello straniero.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/10/2024

N. 17198/2024 REG.PROV.COLL.

N. 09559/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9559 del 2020, proposto da
-OMISSIS-, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Questura di Roma, Ministero dell'Interno, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'annullamento,

previa sospensione dell’efficacia,

del provvedimento di rigetto dell’istanza di rinnovo del permesso, formulata il 15.4.2017 tramite le Poste italiane, per motivi di …

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