Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14267 del 4 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:14267PEN

Massima

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Il termine di trenta giorni previsto dall'articolo 629-bis, comma 2, del codice di procedura penale per la presentazione della richiesta di rescissione del giudicato decorre dalla data in cui il condannato ha avuto effettiva conoscenza della sentenza, computando i giorni festivi non lavorativi ai sensi dell'articolo 172, comma 3, dello stesso codice. La tempestività della richiesta deve essere valutata alla luce di tali principi, senza che possano essere opposti motivi di inammissibilità per tardività, in quanto la legge mira a garantire l'effettività del diritto di difesa del condannato che non abbia potuto partecipare al processo per causa a lui non imputabile. La Corte di cassazione, nel pronunciare l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata, ha affermato che il termine di trenta giorni per la presentazione della richiesta di rescissione del giudicato decorre dalla data in cui il condannato ha avuto effettiva conoscenza della sentenza, computando i giorni festivi non lavorativi ai sensi dell'articolo 172, comma 3, del codice di procedura penale. Pertanto, la tempestività della richiesta deve essere valutata sulla base di tali principi, senza che possano essere opposti motivi di inammissibilità per tardività, in quanto la legge mira a garantire l'effettività del diritto di difesa del condannato che non abbia potuto partecipare al processo per causa a lui non imputabile. Questo orientamento giurisprudenziale afferma che il termine per la presentazione della richiesta di rescissione del giudicato deve essere calcolato in modo da tutelare effettivamente il diritto di difesa del condannato, evitando formalismi che potrebbero vanificarne l'esercizio. La Corte di cassazione ha così ribadito l'importanza di interpretare le norme processuali in modo da garantire la piena realizzazione delle garanzie difensive, anche attraverso una applicazione flessibile dei termini, laddove ciò sia necessario per assicurare l'accesso alla giustizia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. SGADARI Giusepp - est. Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/05/2022 della Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
lette le conclusioni scritte del Pubblico ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, la Corte di appello di Firenze dichiar…

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