Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29814 del 25 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:29814PEN

Massima

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La credibilità della testimonianza della parte lesa, corroborata dal referto medico, costituisce prova sufficiente per la condanna dell'imputato per il reato di lesioni personali, anche in assenza di una piena concordanza tra le dichiarazioni dei testimoni, laddove le eventuali contraddizioni o reticenze di questi ultimi non siano tali da inficiare la ricostruzione complessiva del fatto operata dal giudice di merito. Il trattamento sanzionatorio, consistente nell'applicazione della pena pecuniaria nel minimo edittale, è ritenuto congruo e proporzionato alla gravità del fatto, in assenza di specifiche doglianze sulla mancata concessione delle attenuanti generiche. Il giudice di legittimità non può riesaminare gli accertamenti di fatto e le valutazioni probatorie compiuti dal giudice di merito, salvo che non siano affetti da vizi logici o da manifesta illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PE. VI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1/2009 TRIB.SEZ.DIST. di AIROLA, del 18/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/06/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Izzo G. che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Pe. Vi. ricorre avverso la sentenza 18…

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