Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37710 del 13 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:37710PEN

Massima

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Il falso in atto pubblico realizzato mediante induzione in errore del pubblico ufficiale, attraverso l'utilizzo di false generalità e identità, integra il reato di falso materiale in atto pubblico, anche qualora il soggetto agente abbia posto in essere ulteriori condotte fraudolente, quali l'assunzione di plurime false identità, l'apertura di conti correnti con documentazione falsa e l'invio di certificati di morte mendaci alle autorità giudiziarie per ottenere la declaratoria di estinzione di procedimenti penali pendenti a suo carico. Tali condotte, infatti, sono idonee a dimostrare la consapevolezza della posizione di latitanza e la volontaria sottrazione all'esecuzione di provvedimenti giudiziari, configurando l'aggravante di cui all'art. 61, n. 6, c.p. La responsabilità concorsuale del compartecipe, che abbia svolto un ruolo di mera connivenza e presenza passiva, può essere affermata qualora il suo contributo, seppur non determinante, abbia comunque concorso in modo rilevante alla realizzazione del disegno criminoso. In tali ipotesi, l'attenuante della minima partecipazione di cui all'art. 114 c.p. non trova applicazione, in quanto il ruolo del concorrente non può ritenersi del tutto marginale nell'economia complessiva del fatto. Infine, l'aumento di pena per la recidiva, entro i limiti edittali previsti, non è censurabile in sede di legittimità, ove risulti adeguatamente motivato sulla base dei criteri di cui agli artt. 99 e 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. LIGNOLA F. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5050/2009 CORTE APPELLO di MILANO, del 13/07/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/05/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FERDINANDO LIGNOLA;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. SPINACI Sante che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;

per la parte civile e' pr…

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