Consiglio di Stato sentenza n. 54 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:54SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di un manufatto edilizio realizzato senza alcun titolo autorizzatorio è un atto dovuto per l'amministrazione comunale, che non richiede una specifica motivazione in ordine a prevalenti ragioni di interesse pubblico, né è condizionato dall'esistenza di un affidamento tutelabile in capo al privato. Ciò in quanto la mera realizzazione di opere in assenza o in difformità di titolo integra di per sé il presupposto per l'adozione del provvedimento demolitorio, il quale trova il suo fondamento nel mero accertamento dell'abusività dell'intervento. Inoltre, la presentazione di un'istanza di accertamento di conformità edilizia ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 non determina l'improcedibilità del ricorso proposto avverso l'ordinanza di demolizione, ma soltanto la sospensione temporanea dei suoi effetti, limitatamente al periodo necessario per la definizione, espressa o tacita, dell'istanza medesima. Ciò vale anche nel caso in cui l'area su cui insiste il manufatto abusivo sia destinata dal piano regolatore a opere e servizi collettivi, realizzabili anche ad iniziativa dei privati, in quanto tale prescrizione urbanistica non determina un vincolo conformativo di durata quinquennale, ma comporta la conformazione delle proprietà immobiliari ricadenti nella zona, rendendo pertanto l'opera insanabile. Infine, l'amministrazione comunale non è tenuta a motivare in modo specifico le ordinanze di demolizione, essendo sufficiente il mero accertamento dell'abusività dell'intervento, senza che assuma rilievo l'eventuale affidamento del privato sulla liceità dello stesso, specie ove risultino già in precedenza adottati provvedimenti repressivi di analoghi abusi edilizi.

Sentenza completa

Pubblicato il 02/01/2023

N. 00054/2023REG.PROV.COLL.

N. 01211/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1211 del 2018, proposto da ((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Striano, via Palma ,78;

contro

Comune di Poggiomarino, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Poggiomarino, piazza ((omissis)) 2;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania (Sezione Seconda) n. 03117/2017, resa tra le parti;

Visti il ricorso…

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