Consiglio di Stato sentenza n. 342 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:342SENT

Massima

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Il vincolo urbanistico di destinazione di un'area a "Parco Urbano" contenuto negli strumenti di pianificazione generale del territorio comunale non configura un vincolo preordinato all'espropriazione né comporta l'inedificabilità assoluta del suolo, ma costituisce una prescrizione di carattere conformativo della proprietà privata, volta a regolare concretamente l'attività edilizia ammessa nell'area, senza incidere in modo significativo sul godimento e sul valore di scambio del bene. Pertanto, tale vincolo non è soggetto al termine quinquennale di decadenza previsto dall'art. 2 della legge n. 1187 del 1968, in quanto non determina uno svuotamento incisivo del contenuto del diritto di proprietà, permanendo la possibilità di utilizzare l'area secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale. Ciò comporta che l'Amministrazione comunale non ha l'obbligo di procedere a una nuova disciplina urbanistica dell'area a seguito della mancata realizzazione del parco urbano entro il termine quinquennale, essendo la destinazione a parco una prescrizione di carattere conformativo e non ablatorio della proprietà privata. Pertanto, il Comune è legittimato a respingere l'istanza di ritipizzazione dell'area presentata dal proprietario, in quanto la disciplina urbanistica vigente non comporta un vincolo di inedificabilità assoluta, ma consente l'edificazione secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale.

Sentenza completa

Pubblicato il 14/01/2020

N. 00342/2020REG.PROV.COLL.

N. 04914/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4914 del 2009, proposto dai signori Preite Francesco e Preite Emanuele, rappresentati e difesi dagli avvocati Corrado Marzullo e Corrado Orienti, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Gian Marco Grez in Roma, corso Vittorio Emanuele II, 18,

contro

il Comune di Gravina di Puglia, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato Nino Sebastiano Matassa, con domicilio eletto presso lo studio Placidi S.r.l. in Roma, via Barnaba Tortolini, 30,

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia (Sezione Terza) n. 1683/2008, resa tra…

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