Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30451 del 5 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:30451PEN

Massima

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Il delitto di calunnia si configura come reato di pericolo, essendo sufficiente per l'integrazione dell'elemento oggettivo una falsa accusa astrattamente idonea all'apertura di indagini preliminari, a prescindere dall'effettiva instaurazione di un procedimento penale. Pertanto, la consapevolezza dell'imputato di accusare un innocente e l'idoneità della denuncia a determinare l'inizio di un procedimento penale non costituiscono elementi essenziali del reato, essendo sufficiente che la falsa accusa sia, a prima vista, non manifestamente inverosimile. Inoltre, la pluralità di condotte criminose, anche se commesse in tempi e luoghi diversi, non determina l'estinzione del reato per prescrizione, atteso che ciascuna condotta integra un autonomo fatto di reato. Infine, la recidiva, se non contestata con l'impugnazione, deve ritenersi correttamente applicata dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. BASSI Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/05/2017 della Corte d'appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BASSI Alessandra;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TAMPIERI Luca, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), quale sostituto processuale dell'avv. (OMISSIS), ch…

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