Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21185 del 3 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21185PEN

Massima

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Il mancato tempestivo esercizio del diritto di impugnazione di una sentenza di condanna penale, dovuto all'impossibilità per l'imputato di averne effettiva conoscenza per caso fortuito o forza maggiore, legittima la restituzione nel termine per proporre ricorso per cassazione, a condizione che la relativa richiesta sia avanzata entro il termine perentorio di dieci giorni dal cessare dell'impedimento, senza che sia necessaria la prova positiva della mancata conoscenza, essendo sufficiente l'assenza di elementi che dimostrino l'effettiva conoscenza del provvedimento di condanna. L'imputato che si trovi detenuto per altra causa e abbia revocato il mandato al proprio difensore, senza che il nuovo difensore abbia avuto contatti con lui, non può ritenersi abbia avuto effettiva conoscenza della sentenza pronunciata in suo assenza, legittimando pertanto la restituzione nel termine per impugnare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/02/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PEZZULLO ROSA;
lette/sentite le conclusioni scritte del P.G. Dott. ((omissis)), che ha chiesto che la Corte restituisca nel termine (OMISSIS) per impugnare la sentenza del 14/10/2014.
RITENUTO IN FATTO E DIRITTO
1. Con ordinanza in data 11.2.2016 la Corte d'…

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